Quando la Sicilia bruciò: cronaca di una giornata infernale
Nel luglio 2023 una serie di incendi colpì la Sicilia causando innumerevoli danni.
Nel palermitano si registrarono incendi da Capaci a Torretta fino all’aeroporto e a Cinisi, dove due coniugi persero tragicamente la vita.
A un anno di distanza ripercorriamo quella giornata infernale.
Testo e foto di Francesco Cipriano
25 luglio 2023: sono tornato poco fa a casa dopo una giornata a documentare gli incendi che stanno bruciando il palermitano.
Mi viene da piangere.
Nonostante due docce non riesco a togliermi dalla pelle e dalle narici l'odore di bruciato; dalle orecchie il suono di urla, esplosioni, sirene, sterpaglia incendiata; dagli occhi ciò che ho visto.
E mi viene da piangere.
Ho visto una città, una provincia, una regione intera preda del caldo estremo e delle fiamme che devastano tutto ciò che incontrano e non lasciano che cenere
Ho visto gente disperata cercare di salvarsi dalle proprie case, salire in auto e vagare chiedendo aiuto e pregando di non finire tra le fiamme; persone disperate rischiare la vita per tentare di salvare il frutto del proprio lavoro e dei propri sacrifici; forze dell'ordine e vigili del fuoco che cercavano di frenare l'avanzata delle fiamme; il cielo ingrigirsi e scomparire dietro una fitta nube di fumo, l'aria diventare irrespirabile, il fuoco che ti sputa in faccia ondate di calore infernale.
Ho visto enormi danni economici, un intero sistema paralizzato e messo in ginocchio; canadair volteggiare in cielo con la speranza che arrivino per te e invece li vedi sparire dietro la montagna che c'è un altro incendio da domare; animali brancolare in cerca di acqua e salvezza; carcasse di auto e barche carbonizzate; lavoratori che chiamano i propri cari per rassicurarli di essere salvi e rassicurarsi che anche loro lo siano; ho visto che quest'Inferno non è ancora finito.
Mi viene da piangere.
Tornando a casa, scendendo da Bellolampo verso Torretta, mentre l'adrenalina che per tutto il giorno mi aveva sorretto iniziava a drenare, ho visto questa scritta su un cartello segnaletico e mi sono fermato a scattare l'ultima foto della giornata.
È una scritta anonima che avevo già visto in precedenza, ma oggi assume un altro valore, perché racchiude - o quantomeno dovrebbe - il senso di questa giornata infernale.
È un verso del brano "Le radici ca tieni" dei Sud Sound System che recita
"È la terra tua: amala e difendila".
Dovremmo ricordarcelo ogni giorno, di amarla e difenderla la nostra terra. Difenderla dai criminali che la uccidono, difenderla dal cambiamento climatico, difenderla con un adeguato sistema di vigilanza e protezione.
"È la terra tua: amala e difendila": allora ho capito perché mi veniva da piangere.