CARINI - Decade il consigliere Vincenzo Evola per un debito Tari


Scritto da Francesco Cipriano


Finisce l’epopea del consigliere Vincenzo Evola, decaduto dalla sua carica per un debito di 4 mila euro nei confronti del Comune di Carini.

Una storia iniziata due anni fa, quando ad Evola venne contestato il debito che secondo la legge stabilisce l’incompatibilità del consigliere e la conseguente decadenza.

Ma a ottobre il Consiglio aveva graziato il consigliere Vincenzo Evola, che aveva parlato di “difficoltà economiche” chiedendo la rateizzazione del debito.

Erano passati i mesi ma Evola non aveva onorato il suo debito. E così la questione era quindi tornata a galla ad aprile, quando gli uffici avevano rinviato al la procedura al Consiglio comunale, che questa volta aveva votato una formale contestazione.

A metà maggio una nuova seduta del Consiglio comunale non aveva raggiunto il numero legale.

Vincenzo Evola, che aveva ammesso il proprio debito, si era lanciato in una serie di accuse all’Amministrazione, sostenendo che la sua decadenza fosse un atto politico per sbarazzarsi di un avversario scomodo.

Che tra Evola e la maggioranza non corra buon sangue è fatto noto: alle ultime elezioni Vincenzo Evola aveva ritirato la sua candidatura a sindaco di Carini per appoggiare Giovì Monteleone; dopo essere stato nominato assessore, però, i rapporti si erano incrinati e il sindaco Monteleone aveva defenestrato Evola, che da assessore era ritornato in consiglio comunale lasciando la maggioranza per unirsi al gruppo misto. E da allora una feroce battaglia, sia in consiglio comunale che sui social. Dal gruppo Facebook “La verità è rivoluzionaria”, Evola aveva costantemente attaccato l’Amministrazione Monteleone, dipingendo la maggioranza come una cricca  “familistico-amorale”, paragonando la Giunta che guida la Città di Carini al regime nordcoreano di Kim Jong Un e il sindaco Giovì a un dittatore senza scrupoli. A chiusura di ogni post provocatorio, varie foto con l’immancabile firma: “Si ta firi querelami”.

A Evola aveva replicato il consigliere Pietro Evola: “Il consigliere dovrebbe vergognarsi perché non paga le tasse e continua a non pagarle a dispregio di chi, già la prima volta, l’ha salvato capendo la situazione”.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale, la maggioranza si è ritrovata compatta con 13 consiglieri su 14 presenti: dopo la fuoriuscita in blocco del gruppo di minoranza, la delibera è stata approvata e votata, nonostante la richiesta di voto segreto (negata) da parte di alcuni consiglieri di maggioranza. E così Vincenzo Evola non fa più parte del Consiglio Comunale.

In sua difesa in consigliere Claudio Armetta, che parla di incoerenza di alcuni consiglieri di maggioranza.

La segretaria generale del Comune di Carini, Sonia Acquado, ribadisce che la delibera di decadenza è un atto dovuto poiché è la legge a stabilirlo.

Dal canto suo il Sindaco Monteleone difende la scelta del consiglio e invita l’ormai ex consigliere “a dire nelle dovute sedi in cosa consiste il saccheggio delle casse comunali e le prebende e date ad amici”, riferendosi alle accuse mosse da Evola.

Finisce così l’avventura in Consiglio comunale di Vincenzo Evola, che negli ultimi tempi si è unito al progetto politico “Nord chiama Sud” di Cateno De Luca: “Molto meglio per Carini che io sia passato a una diversa e più efficace lotta politica tra la gente” ha affermato Evola.


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