INTERVISTA ALL’EX CONSIGLIERA NOEMI BOZZO: “Mi sento delusa ma credo ancora nella politica”.
Foto di copertina: Noemi Bozzo entra per l'ultima volta in Consiglio comunale, accompagnata dal padre e dal collega Ciccio Perna.
Noemi Bozzo è una ragazza di 23 anni che alla sua prima esperienza politica si è ritrovata al centro di una polemica politica a Terrasini: la maggioranza consiliare, con l’appoggio di due colleghi di lista della Bozzo, hanno votato la sua decadenza per aver superato il limite di assenze ingiustificate, poiché impegnata per lavoro a Genova. Ma l’opposizione denuncia manovre e interessi politici.
Compaesano ha intervistato l’ormai ex consigliera comunale.
Intervista di Francesco Cipriano
Perché ti sei candidata al consiglio comunale?
“Fare la consigliera comunale era un’opportunità di fare del bene per Terrasini, capire quali fossero le dinamiche del paese. Allora incuriosita iniziai a studiare statuto e regolamenti comunali, a partecipare alle riunioni politiche con la lista a sostegno di Giuseppe Caponetti, a fare campagna elettorale”.
Nell’ottobre del 2021, Noemi Bozzo viene eletta consigliera comunale di opposizione con 197 voti. Ha vent’anni ma è molto matura per la sua età e sente di dover decidere del proprio futuro professionale.
Pochi mesi dopo essere stata eletta, hai partecipato al concorso di agente di Polizia Penitenziaria: come mai questa scelta?
“Una curiosità nata alle superiori, poiché avevo una professoressa di italiano che insegnava anche in carcere, ci raccontava molti episodi sulla vita e il lavoro in carcere. Ma è poi con i racconti di mio fratello Giuseppe, anche lui in Polizia Pentenziaria, che mi sono appassionata alla professione”.
Il sogno di tanti siciliani e siciliane, l’ambito posto fisso, soprattutto quando cresci nel bar di famiglia, con tutti i sacrifici che il ruolo comporta:
“Sempre lì a disposizione, per qualsiasi necessità si corre, nessuna festa”.
Il posto fisso pubblico rappresenta per una ragazza ventenne quindi la possibilità di avere una stabilità e degli orari più regolari: in poche parole una vita normale, che per essere avviata richiede però enormi sacrifici.
Noemi allora studia e impiega tutto il 2022 a partecipare al concorso per agente di Polizia Penitenziaria: supera i quiz, le prove fisiche, il colloquio psico-attitudinale e le prove finali, finché vengono pubblicate le graduatorie e Noemi scopre di essere stata ammessa. A fine dicembre 2022 fa la valigie, saluta famiglia, amici e il paese in cui è cresciuta e parte per Verbania, in Piemonte, dove per i successivi sette mesi frequenta la scuola di formazione, fino a giurare a fine luglio 2023.
Noemi Bozzo il giorno del giuramento in Polizia Penitenziaria. Luglio 2023.
Una settimana dopo il giuramento, il 3 agosto, Noemi viene trasferita a Genova. Fa di nuovo le valigie, saluta le colleghe di corso e a 22 anni si ritrova in una nuova città che non conosce, a dover imparare un nuovo mestiere e conoscere nuovi colleghi, a dover cercare e trovare casa e traslocare definitivamente. Ma nonostante gli impegni e lo stress, Noemi non dimentica il ruolo per cui è stata eletta: seppur a distanza, segue attivamente le vicende politiche della sua Terrasini.
Come hai fatto a conciliare impegni lavorativi e il tuo ruolo istituzionale?
“Anche se distante, sono sempre rimasta in contatto con i colleghi consiglieri, abbiamo un gruppo Whatsapp, ci sentiamo per qualsiasi proposta o chiarimento, Sono riuscita a partecipare a diversi consigli comunali, tra l’altro in giorni in cui godevo delle ferie ma senza mai prendermi un permesso: era un impegno che volevo mantenere. Non mentivo quando la sera dell’ultimo consiglio ho detto ero finalmente riuscita a sistemarmi e trovare un equilibrio tra i miei impegni lavorativi e il mio ruolo da consigliera e partecipare ai consigli, oltre a due commissioni e a due riunioni di capigruppi. Pur non essendo io capogruppo, ho sostituito io Antonio Militello. Ero giù in Sicilia quando mi è arrivata la Pec con la notifica di decadenza. Due giorni prima ero stata in commissione, finalmente ero tranquilla con i permessi ed ero pronta a svolgere bene il mio ruolo. Mi ha amareggiato la tempistica”.
A proposito di tempistiche: il tuo ultimo atto da consigliere è stato firmare lo scorso 8 luglio la richiesta di consiglio comunale straordinario per il caso Maniaci-Censoplano-Di Maggio; due giorni dopo, il 10 luglio, ti è stata comunicata la decadenza.
“Sì, ovviamente ho pensato che la cosa fosse correlata: è stato il primo pensiero che mi è venuto in mente. Guarda caso firmo questa richiesta e due giorni dopo mi arriva la notifica di decadenza”.
La consigliera Bozzo durante il suo ultimo intervento difensivo in consiglio.
Immagino che in tre anni di legislatura, in consiglio comunale siano nate simpatie, stime e amicizie. Eppure a votarti contro non è stata solo la maggioranza, ma anche due colleghi del tuo stesso gruppo. Come ti fa sentire?
“Dal mio stesso gruppo non me lo aspettavo: avevo intuito, perché ultimamente ci eravamo sentiti al riguardo e avevo capito l’andazzo. Hanno cercato di spiegarmi le loro motivazioni dicendo che non ci fosse nulla di personale, ma ci sono rimasta male, poteva andare diversamente: potevamo parlarne e cercare altre soluzioni, visto che erano spinti da altre ragioni. Dai consiglieri di maggioranza me lo aspettavo, chi più e chi meno: da alcuni mi aspettavo un ragionamento più indipendente, perché so che non erano d’accordo con la mia decadenza. Mi aspettavo che ragionassero con la loro testa e non seguendo il pensiero di qualcun altro”.
Il consigliere Antonio Militello, capogruppo di Noemi Bozzo, interviene annunciando il voto a favore della decadenza a nome suo e della collega Alessandra Leone.
Credi ancora nella politica?
“Sì, ci credo, però mi sono allontanata per la batosta ricevuta, la cosa mi ha segnato perché continuo a pensare che sia stata un’ingiustizia bella e buona, una manovra politica fatta ad hoc, di questo ne sono certa. Questo ti dà una mazzata, perché ti viene da pensare: allora è vero che quando dicono che la politica è tutto uno schifo. Ho sempre voluto pensare il contrario, anche perché sono giovane, che non è tutto uno schifo come dicono. Magari è possibile far capire a giovani e ai meno giovani che qualcosa può realmente cambiare e che un miglioramento sia possibile. Sono sempre stata molto positiva e ho voluto dare il mio contributo, ma quando ti capitano queste cose ti chiedi se invece di essere un impegno per il bene comune, non sia solo un gioco di manovre e di interessi. E questo mi fa male”.
Il consiglio comunale mentre vota a favore della decadenza della consigliera Noemi Bozzo.
Abbraccio finale tra Noemi Bozzo e la consigliera Chiara Baiamonte, che ha votato in difesa della collega.
Chiara Bozzo lascia l'aula consigliare dopo che i colleghi hanno votato per la sua decadenza.
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