“Sto venendo a casa tua a sminchiarvi, a te e a quella grandissima tro*a di tua moglie!”: le presunte minacce shock del Sindaco Giosuè Maniaci
Scritto da Francesco Cipriano
Sono pesantissime le offese e le minacce che - secondo l’accusa di Salvina Di Maggio - il Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci avrebbe proferito nei confronti suoi e del marito, il consigliere di Terrasini Fabio Censoplano.
Minacce all’incolumità fisica della coppia e gravi offese alla dignità di donna della consigliera Di Maggio.
Secondo quanto denunciato da Salvina Di Maggio, durante la telefonata delle ore 15.05 del 29 giugno durata 46 secondi tra il Sindaco di Terrasini e il consigliere Fabio Censoplano, il primo cittadino avrebbe urlato le seguenti parole:
“Cosa inutile a te e a tutta la tua razza e a quella di quella grandissima troia di tua moglie! Sto venendo a casa tua a sminchiarvi, a te e a quella grandissima troia di tua moglie!”.
Parole shoccanti che avrebbero lasciato la coppia esterrefatta. Censoplano avrebbe provato a far calmare il Sindaco e riportarlo alla ragione, ma quest’ultimo gli avrebbe chiuso il telefono in faccia.
Nei minuti immediatamente successivi alla telefonata con il Sindaco, Salvina Di Maggio prova prima a chiamarlo senza ottenere risposta per poi scrivergli su Whatsapp: in sintesi, gli chiede conto della telefonata a cui ha assistito, riportando i presunti epiteti usati da Maniaci (“Cosa inutile” e “Grandissima troia”) oltre a chiedergli quando sarebbe venuto a casa loro per sminchiarli.
“Ti faccio trovare i Carabinieri!” lo avverte la Di Maggio. Sono le 15,10, esattamente cinque minuti dopo aver ricevuto la telefonata con le presunte minacce.
Ed è a questo punto della ricostruzione che c’è qualcosa che salta all’occhio:
Maniaci risponde ma non nega, non casca dalle nuvole, non si difende dall’accusa di aver chiamato “troia” una donna e aver minacciato di recarsi presso l’abitazione della coppia per “sminchiarli”. Non le dice “Salvina, ma sei impazzita? Non ho mai detto questo!”. Nulla di tutto ciò.
Il Sindaco Maniaci risponde testuale:
“Vai a fare in culo, cosa inutile”.
“Cosa inutile”: proprio l’epiteto che la Di Maggio lo accusa di aver usato durante la telefonata minatoria.
La consigliera allora gli risponde nuovamente: “Vado dai Carabinieri!” ma nel frattempo la coppia riceve la telefonata del fratello di Censoplano che li avverte che l’anziano padre 92enne a sua volta ha appena ricevuto una telefonata da parte del Sindaco Giosuè Maniaci, il quale - sostengono - avrebbe insultato il figlio e la nuora provocando nell’anziano uomo un forte stato di agitazione e preoccupazione.
Allora Salvina Di Maggio scrive nuovamente al Sindaco Maniaci:
“Chiami pure mio suocero di 92 anni per minacciarlo? Ma non ti vergogni?”.
E di nuovo, come pochi minuti prima, Giosuè Maniaci non nega, non smentisce l’accusa di aver minacciato un uomo anziano, ma si limita a rispondere:
“Vai a fare in culo”.
Sono le 15,23.
“È grave, gravissimo… Mi raccontavano delle minacce, ma credevo fossero leggende metropolitane” conclude Salvina Di Maggio con l’ultimo messaggio un minuto dopo.
Questo quanto denunciato dalla consigliera di Cinisi. Ribadiamo che allo stato si tratta di una denuncia di una delle parti in causa e che una verità giudiziaria potrà essere stabilita solo nell’aula di un tribunale.
Vi sono però abbastanza elementi per sollevare una questione politica ed etica di cui il Sindaco dovrebbe assumersi le responsabilità e risponderne all’opinione pubblica.
Da una parte abbiamo una donna, madre e consigliere comunale che va dai Carabinieri per sporgere denuncia. C’è la testimonianza del marito, il consigliere Fabio Celsopiano. C’è quella del padre 92enne di lui. Ci sono i messaggi con Giosuè Maniaci in cui quest’ultimo non nega nessuna delle accuse ma risponde “Vai a fare in culo, cosa inutile” a una madre e donna che gli ha appena chiesto come mai egli abbia usato l’epiteto “Grandissima troia” nei suoi confronti minacciando fisicamente lei e il marito. C’è la lettera al Consiglio Comunale in cui a tre giorni dal fatto Salvina Di Maggio denuncia pubblicamente di aver subito offese e minacce che hanno turbato profondamente lei e il marito.
Dall’altra parte abbiamo un Sindaco che finora, prima per messaggio e poi pubblicamente, non ha negato nulla. Alla stampa si è limitato a dire “Non ritengo opportuno commentare ulteriormente la vicenda nel rispetto del lavoro degli investigatori”, definendola semplicemente “Dialettica politica”.
Compaesano ha scritto un messaggio al Sindaco per offrirgli uno spazio per una replica; gli abbiamo posto una serie di domande, chiedendogli una conferma o una smentita circa le accuse mosse dalla coppia di consiglieri.
Il Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci si è limitato a risponderci: “Buon lavoro”.
Augurio a cui abbiamo risposto: “Grazie, anche a lei”.
Compaesano continuerà a tenervi aggiornati sulla vicenda.