CARINI - Scontro tra Edy Tamajo e Giovì Monteleone sulla riqualificazione della zona industriale

Scritto da Francesco Cipriano

È scontro tra l'Assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo e il Sindaco di Carini Giovì Monteleone sulle responsabilità e le tempistiche per l'avvio dei lavori di riqualificazione dell'area industriale della città.


“Se entro metà giugno non sarà emanato il decreto attuativo della Zes unica, daremo all’Irsap, che è stazione appaltante, la gestione della procedura, quindi della gara per affidare i lavori per la riqualificazione dell’area industriale di Carini” ha dichiarato l’assessore Tamajo durante un incontro organizzato dal Coordinamento Imprenditori Area Carini (Ciac) presso il Bioparco di Sicilia. Presenti erano anche il commissario dell'Irsap Marcello Gualdani e il dirigente dell'ufficio tecnico dell'Irsap Salvatore Callari.

L'assessore ha spiegato che il ritardo nell'emanazione del bando per la riqualificazione, inizialmente prevista entro dicembre 2023, è legato al passaggio dalle otto Zes decentrate a una Zes unica, creando così una paralisi del sistema. Tamajo si è dichiarato scettico sul nuovo modello, sostenendo che centralizzare potrebbe comportare immobilismo.

Il progetto di riqualificazione, della durata prevista di 15 mesi (ma completabile anche in un anno secondo il dirigente ufficio tecnico dell'Irsap Salvatore Callari), include la costruzione di rotatorie, spartitraffico, manutenzione di viadotti, marciapiedi e caditoie stradali, oltre al rifacimento dell'illuminazione e l'installazione di videosorveglianza.

Tamajo ha affermato che entro giugno si capirà se sarà necessario ricorrere a un piano B. Gli industriali, rappresentati da Giuseppe Pezzati del Ciac, si sono dichiarati ottimisti riguardo alla riqualificazione, confidando che il progetto sarà realizzato entro il primo semestre del 2025.

LA RISPOSTA DEL SINDACO MONTELEONE

Non ci sta il primo cittadino carinese Giovì Monteleone, che in una nota diffusa su Facebook controbatte alle affermazioni dell’assessore regionale Edy Tamajo:

“Dopo  il nostro comunicato  dei giorni scorsi, in seguito all’incidente sul viadotto  della zona industriale che ha avuto ampio risalto nella stampa esprimendo la seria  preoccupazione per l’estrema lentezza con  cui si procede per la sistemazione di una area disastrata,  l’assessore regionale alle attività produttive Tamajo,  intervenendo ieri  a un incontro con gli industriali di Carini , ha dichiarato che  il RITARDO  dell’inizio dei  lavori per la riqualificazione delle strade della zona industriale, già  solennemente annunciati nello scorso settembre, “ nasce dal fatto che il passaggio dalle  ZES (Zone Economiche Speciali) decentrate  alla ZES unica  ha creato una paralisi del sistema e delle cose correlate   e   io sono per decentrare e non per accentrare e ritengo che accentrare crei immobilismo”

Ma la scelta di accentrare le ZES in una unica ZES romana è stata una decisione del governo Meloni della stessa compagine politica dell’assessore Tamajo così come l’altra legge, altrettanto scellerata,  di cedere le strade  della zona industriale , fino a un paio d’anni fa amministrata dalle fallimentari ASI e IRSAP,  al Comune di Carini ,senza dare le legittime corrispettive risorse per mantenerle, è stata compiuta dal governo regionale di cui fa parte lo stesso assessore Tamajo.

E così  nell’attesa che inizino i lavori annunciati sei mesi fa per inizio 2024 e ieri riannunciati per inizio 2025 , le cui procedure per l’appalto sono state assegnate all’IRSAP (notizia molto rassicurante!) , il Comune di Carini continua a pagare i risarcimenti dei danni dovute alle insidie delle strade perché cedute dall’ASI in  pessimo stato e deve augurarsi che non accadano altri seri incidenti che mettano  a repentaglio l’incolumità  di uomini e mezzi.

Nel sottolineare che la stragrande  parte dei proventi dell’IMU degli stabilimenti industriali va al  Fondo di Solidarietà dello Stato, il Comune di Carini  si è assunto alcune responsabilità ed oneri pur non avendo le giuste risorse per sostenerli.

Aspettiamo inoltre che gli organi competenti ci diano il nulla osta, richiesto da circa due anni, per posizionare degli autovelox già  nella disponibilità del comune  e siamo in attesa che la prefettura accolga la nostra richiesta di un tavolo che veda attorno tutti i responsabili che devono affrontare con  la dovuta sollecitudine l’emergenza zona industriale di Carini.

Purtroppo non bastano assessori regionali, annuncianti e rassicuranti in campagna elettorale,  e industriali soddisfatti e ottimisti per risolvere problemi che devono essere risolti con l’urgenza che il caso richiede: prima  che ci scappi il morto”.

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