ELEZIONI CINISI: Intervista al candidato Nino Vitale


In vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno 2024, Compaesano ha intervistato i tre candidati alla carica di sindaco di Cinisi.

Nino Vitale, 49 anni, è stato consigliere comunale dal 2004 al 2009 e Presidente del Consiglio comunale dal 2009 al 2014. Imprenditore nel settore turistico, è sostenuto dal Movimento Viva Cinisi.


Intervista di Francesco Cipriano


Come procede la campagna elettorale?

È una campagna elettorale un po’ drastica e acida perché è un momento che Cinisi aspetta da vent’anni. Io sono sceso in campo per dare un’alternativa, creare entusiasmo, perché se non mi fossi candidato io ci sarebbero state le stesse compagini politiche che negli ultimi dieci anni hanno governato facendo a vicenda maggioranza e opposizione. Non avrebbe votato nemmeno il 25% dell’elettorato perché il cinisaro sa che il fallimento e la distruzione della nostra eredità è stata responsabilità loro, che ai comizi si attaccano a vicenda senza far capire che il danno lo hanno provocato loro. Nella lista di Cinisi Vera ci sono dei candidati al consiglio comunale che per due anni e mezzo hanno condiviso il progetto Giangiacomo perché erano in maggioranza.

Nella lista Sì Amo Cinisi ci sono tutti i consiglieri che sono stati candidati e hanno amministrato per dieci anni con Giangiacomo Palazzolo. Come si poteva pensare di andare a votare queste due compagini che hanno rovinato il paese? Nel nostro programma si parla di normalità, mica vogliamo ponti d’oro. Con che coraggio salgono sul palco parlando di ciò che hanno distrutto? Allora sono entrato in gioco con un gruppo di ragazzi. Inizialmente non volevo candidarmi io, ma nessuno ha avuto il “coraggio”, perché a Cinisi c’è una mentalità brutta di fare politica fatta di ricatti, promesse e compromessi. Allora mi sono fatto avanti, a costo di candidarmi da solo senza consiglieri per salire sul palco e dire le cose come stanno. È stato sgradevole quando coloro che credevano al progetto mi hanno abbandonato passando con la lista di Leo Biondo perché era il candidato più forte.

Chi sono?

Alcuni candidati che volevano salire sul carro dei vincitori. La stessa Vera Abbate mi disse “Purtroppo questa volta dobbiamo vincere” e io le ho risposto: “Ma la tua ideologia cosa c’entra con l’ideologia di quel candidato? Per vincere e avere una poltrona da cui amministrare ti allei con Leo Biundo, anche se non condividi niente della sua ideologia?”.

Così come altri candidati che volevano salire sul carro dei vincitori. Resto solo con un gruppo di ragazzi: eravamo una pallina di neve che sta diventando una valanga. Hai presente la storia del Lericester, la squadra inglese allenata da Ranieri che dalla seconda serie è passata in prima serie vincendo poi il campionato? Questa è la mia storia: a marzo ero in serie B, ad aprile sono salito in serie A, a metà aprile sono arrivato a metà classifica, ora sono in Coppa dei Campioni e venerdì con l’ultimo comizio vinco la coppa. E lo dico a chiare lettere: non ho avuto nessuna promessa fatta da nessun deputato regionale, che sia di destra o di sinistra. Sono vicino a Ismaele La Vardera che ci ha confortati e con Sud chiama Nord di Cateno De Luca, ma non abbiamo politici di riferimento che gestiscono enti aeroportuali o servizi a Palermo. Noi vogliamo cambiare Cinisi perché amo Cinisi in maniera apocalittica: ho pure due tatuaggi, Viva Cinisi e Magaggiari, perché è mia Cinisi, la sento mia. Vorrei creare una Terracinisi immaginaria con la collaborazione del Comune di Terrasini, potremmo superare altri comuni turistici come Cefalù.

Quindi unire i due paesi?

Unire virtualmente, perché non si può fare l’unione dei due comuni. Collaborare sulla gestione dei confini e sulla gestione del porto, ma anche sulle feste: perché non fare una Festa degli Schietti a Cinisi e un Carnevale a Terrasini, mescolando un po’ le cose? Abbiamo delle potenzialità, a differenza di altri paesi turistici noi abbiamo l’aeroporto. Se ci mettiamo d’accordo con Terrasini possiamo andare a fare insieme un progetto di messa in sicurezza del porto per poi farlo diventare un porto commerciale gestito da un imprenditore.

La lista Viva Cinisi sta raccogliendo entusiasmo e sostegno, ma avete il peso elettorale necessario per vincere e le capacità per poi andare ad amministrare?

All’interno del mio gruppo ci sono i migliori professionisti nell’ambito della cultura a livello quasi nazionale, come il Dottore Cesare Inzerillo. Abbiamo Massimo Cintorino, il direttore commerciale di una delle prime aziende siciliane nel turismo, la Isola Viaggi. Abbiamo esperienza politica perché sono stato cinque anni consigliere e altri cinque Presidente del Consiglio nell’Amministrazione Palazzolo, con cui ho rotto perché la programmazione era diversa, c’era uno spirito di patriottismo. La nostra è la più forte delle tre. Abbiamo candidati che hanno svolto attività amministrativa per 40 anni, vedi il comandante dei vigili. Abbiamo i migliori imprenditori di Cinisi. Tutti mi chiedono: ma avete le competenze, avete il curriculum? Ma meno male forse non averne! Siamo ingenui al massimo. Ma voi che avete avuto tutta questa esperienza, a oggi, cosa avete fatto per Cinisi? Niente!

Ci vuole la presenza fisica dell’amministratore sul territorio, in questi dieci anni non hanno fatto niente, sono stati soltanto a farsi i propri interessi di incarichi, di poltrone, di parenti e affini fino al quarto grado, di avvocati, ingegneri, di qualsiasi tipo di classe dirigenziale. Per quale motivo c’è questo interesse viscerale a entrare ancora nel Palazzo? Accozzaglie politiche formate da consiglieri che tra di loro non hanno niente in comune formate solamente per vincere le elezioni. Questa volta noi faremo la storia: cchiù scuru i mezzanotte un po ffari.

Hai definito Viva Cinisi e la tua candidatura come una “rottura con il vecchio sistema”, eppure sei stato dieci anni con Salvatore Palazzolo, cinque da consigliere e altri cinque da Presidente del Consiglio. Perché ora lo critichi?

Premesso che non possiamo attaccare la politica di 30 o 20 anni fa perché sarebbe un’idiozia. Io mi sono ritirato dalla politica perché ho scelto di fare impresa. In quel periodo da Presidente del Consiglio ho litigato con tutti i capi area, perché ci sono delle norme da rispettare e vedevo fatture o debiti fuori bilancio perché gli impegni di spesa non erano stati fatti, perciò io - come si dice - andavo a toccare u culu a cicala. Io non sto attaccando l’Avvocato Palazzolo; io sto attaccando questa accozzaglia politica che lo ha messo in mezzo soltanto perché sono quattro galli in un pollaio che non si mettono d’accordo e hanno messo in mezzo l’Avvocato Palazzolo. Ecco dove lui ha sbagliato, perché sta avallando un progetto finto e velenoso, un progetto di distruzione.

L’Avvocato Palazzolo quando si era candidato nel 2004 era insieme a me a bloccare le ruspe per impedire i lavori di allargamento della rete dell’aeroporto. Non è più l’Avvocato Palazzolo di una volta: io non attacco lui, ma voglio distruggere politicamente gli altri, se ne devono andare.

Avete accusato Vera Abbate di fare il gioco di Terrasini. Durante un comizio, hanno risposto accusando te di aver sostenuto la candidatura di Giosuè Maniaci e che proprio tu parlavi di Terracinisi.

Sono stati scorretti ad attaccare sui social con dei video di basso livello culturale. C’è la giustizia terrena e la giustizia divina. Io sono amico di Giosuè Maniaci e da amico l’ho aiutato in campagna elettorale due anni fa e ho dato una mano a vari eventi a Terrasini. Io in quella Terracinisi immaginaria ci credo e sarò costretto a collaborare con il Comune vicino, ma non posso permettere che l’amministratore di Terrasini venga a decidere qui. Vera Abbate, che da capo area al Comune ha collaborato con Giosuè per dieci anni, metterà all’interno di Giunta e Consiglio persone espresse dall’Amministratore del paese vicino. All’interno della lista di Vera ci sono imprenditori che hanno interessi nell’Aeroporto. Ma tanto non vinceranno né Vera e nemmeno Palazzolo, vinceremo noi: nel segreto delle urne voteranno me. E se ne pentiranno di votarmi, perché io vado pure contro mia madre per portare avanti un progetto.

Parliamo della vicenda del dibattito tra candidati: sei stato accusato di averlo fatto saltare. Qual è la tua versione?

La mia versione dei fatti è che puoi fartela raccontare da Federico Orlando. Io avevo prefissato il dibattito per giorno 28 maggio al cinema, nonostante avessi chiesto a Federico di organizzarlo in piazza, ma lui mi ha risposto che era meglio al cinema così il pubblico sarebbe stato diviso equamente tra le liste in maniera super partes. Quando ho fatto il mio primo comizio c’è stato il botto: una cosa impressionante, 22.000 like su Facebook (è più probabile che siano views e non like, NdA). Due giorni dopo mi chiama Federico Orlando e mi dice che per motivi tecnici il dibattito non si sarebbe più fatto al cinema ma alla radio. Allora gli ho detto che se si trattava di problemi tecnici ero disposto a pagare il service, lui parlava in maniera ambigua di microfoni e telecamere. Gli ho detto che se il motivo era politico avrebbe dovuto dirmelo, perché io non posso andare alla radio senza pubblico che faccia domande. Di cosa mi dovrei spaventare io? Sono loro che non hanno argomentazioni, io posso attaccarli dove voglio. Cinisi Vera era disposta a farla in piazza, Palazzolo ha insistito per la radio. Martedì 28 mi chiama Federico Orlando e mi dice “Io non voglio fare più niente, non ci sono più i tempi e hai ragione tu: i motivi sono stati che il candidato assessore - e colui che coordina la campagna pubblicitaria di “Sì Amo Cinisi” - vuole giocare con due mazzi di carte”. Allora io ho detto a Federico “E dille pubblicamente ste cose!”. Alla fine Vincenzo Cusumano, che gioca con queste cose visto che è debole, me la buttò dietro a me. Per me lo possiamo fare in piazza quando volete, ma al cinema o alla radio no, perché il tuo elettorato over 70 non conosce Facebook e non può sentire quello che dico? Io m’avissi a scantari fari u dibattito: ma cu cui?

Come commenti la vicenda di Leonardo Biundo?

Per me ha fatto bene Leo Biundo a ritirare la sua candidatura e hanno fatto male loro a metterlo da parte dicendo “Noi siamo lontani da quel progetto politico”: veramente ci avete convissuto!

Hanno sbagliato a candidarsi perché la lista per me è stata commissariata, perché è venuta la DIA a fare un’indagine, la Direzione Investigativa Antimafia: unn’è ca vinniru ccà i vigili urbani!

Si ritirano altri sette candidati che erano con lui, un altro segnale; allora Vera insieme a qualche amichetto suo ha fatto la forzatura di candidarsi. Biundo ha fatto bene a ritirarsi, io avrei fatto la stessa cosa, perché se avesse vinto avremmo rischiato un commissariamento.

Politicamente di che schieramento sei?

Io sono sempre stato dell’UDC, mio padre era democristiano.

Sei stato mai tesserato a Fratelli d’Italia?

Sì, sono stato tesserato due anni e mezzo fa perché ho condiviso un progetto con Giosuè Maniaci quando si è candidato alle regionali, ma ora non lo sono più: sono tesserato con Sud chiama Nord.

E questo appoggio di Cateno De Luca?

Mi piace perché dice quello che dico io. È pazzo come me. Sono stato a Roma a sentirlo, mi veniva da piangere e battere le mani, ha il mio stesso pensiero. È una persona per bene e sarà il prossimo Presidente della Regione. Schifani è finto, se lo tocchi si spacca l’ologramma, unn’ u viri. Cateno De Luca è in gamba e sarà appoggiato da PD e Movimento 5 Stelle.

Ci saranno i fondi per realizzare il vostro programma?

Io non so che bilancio vado a trovare, ma qualsiasi tipo di programma si fa anche con i progetti e bisogna andare a trovare il sostegno del padre di famiglia alla Regione.

L’unica cosa che ti posso dire è che la prima cosa che farò sarà di dare incarico a una ditta esterna per una consulenza per rimodulare il Piano regolatore nel tempo massimo di un anno: il costo sarà di circa 200.000 euro. Si deve fare senza guardare a chi appartengono i terreni: firma e basta.

Questo consulente esterno sapete già chi sono?

Ancora no, mi informerò e chiederò preventivi.

Nel vostro programma parlate sia di rispetto dell’ambiente che di rilancio dell’edilizia: come farete a evitare possibili speculazioni edilizie?

Non le chiamerei speculazioni edilizie. Il Piano regolatore, una volta avvallato dall’Assessorato all’ambiente, avrà dei parchi urbani, delle zone dedicate al verde. La “speculazione edilizia”, dico la verità, mi sembra ci sia stata nel paese vicino, dove si sono buttati sulla cementificazione a costo di fare soldi e progetti, mancano zone verde. Però dico che grazie a Terrasini questo volano dell’economia ha portato grandi frutti agli imprenditori di Cinisi. Ci vogliono entrambe le cose.

Come modello di sviluppo e turismo, prendete spunto da Terrasini o avete altri modelli di riferimento?

La nostra idea di turismo deve partire dalla spiaggia Magaggiari senza dimenticare che noi siamo anche montagna. Il turismo in Sicilia è fatto soprattutto di spiagge e locali, ma a differenza degli altri paesi, grazie a Inzerillo che sarà il nostro Direttore Artistico, abbiamo in progetto di rivalutare le cripte e far diventare Palazzo dei Benedettini un museo e trasferire il Comune all’Opera Pia. E vorrei intestare porto e parco urbano alla memoria di Paolo La Rosa. Peppino Impastato è turismo a tutti gli effetti: vengono a Cinisi migliaia di persone. Non siamo più la Cinisi di una volta, ormai la mafia vera si è spostata nelle grandi città.

Qual è la situazione della mafia a Cinisi, ha ancora influenza?

No, no, completamente, minimamente. Ci sono piccole baby gang che vengono da fuori, dallo Zen e Carini, spacciano la stecchetta o la cocaina a Cinisi e Terrasini  perché qui è pieno di spiagge, locali e vita notturna. Vuoi o non vuoi, l’offerta viene dettata dalla domanda. Ma sono ragazzini, non è mafia. Cinisi è un paese tranquillo, poi non saprei se qualcuno fa riferimento a Palermo. Io ho un’impresa e non sono mai venuti a disturbarmi. Con i giovani è cambiata la mentalità.

Tra tutti i programmi, il vostro è quello che più spinge sull’installazione di telecamera di sorveglianza.

Certo, per questo motivo: vengono qui dai paesi vicini a rubarti le macchina per poi farti il riscatto. Con tutte queste baby gang che spacciano, la sicurezza è fondamentale.

Non si rischia di avere un eccesso di sorveglianza, quasi da Stato Orwelliano, senza agire sulle cause?

E come si agisce sulle cause?

Con la cultura, che richiede tempi più lunghi.

A Cinisi ci sono incivili che buttano la spazzatura per strada, ci sono spacciatori, ci vogliono autovelox per toccare il portafogli di chi infrange il codice. Come faccio a controllarli? Come in tutti i paesi del nord Italia, dove ci sono telecamere ovunque.

Programmi per la Gesap?

La prima cosa che farò è di andare da Lagalla che con la Città Metropolitana ha il 65% per dirgli: “Tu mi devi dare il consigliere d’amministrazione: io voglio controllare cosa fate. E mi dovete scrivere Aeroporto Palermo-Cinisi”. Voglio rivendicare i miei diritti, questi sono a casa nostra: ci manca poco che ci scrivono “Aeroporto Palermo-Terrasini”.

Avete agganci alla Regione?

Saranno gli agganci a venire da noi. Cinisi è uno dei migliore paesi della provincia di Palermo. Io non riesco a capire come facciano a salire sul palco Giammona e Intravaia: incoerenza. Dall’altra parte invece ci sono Cuffaro e Tamajo e Milazzo. Se dovessi diventare sindaco io, qualsiasi deputato verrà da me. Io aiuterò che porterà finanziamenti a Cinisi. L’unica persona che non voglio vedere nemmeno sulla cartina geografica è Schifani. La stessa parola “Schif-ani”: schifo. Lui era morto e lo hanno fatto resuscitare: un cristianu di 80 anni che sembra finto. Meglio un Tamajo o un Milazzo, una persona più giovane.


Quest’intervista è stata realizzata mercoledì 5 giugno 2024 nel B&B TAM in via Generale Vito Artale, Cinisi


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