Le olive del Giardino della Memoria, l’omertà e il cambiamento climatico
Al Giardino della Memoria, sito in territorio di Isola delle Femmine ma che ricorda la Strage di Capaci, gli alberi di ulivo sono privi di frutti: omertà mafiosa o cambiamento climatico?
La polemica è scaturita dalla segnalazione di Concetta "Tina" Mauro Martinez, presidente dell'associazione Quarto Savona Quindici e vedova dell'agente Antonio Montinaro, tragicamente ucciso nella strage di Capaci insieme al giudice Giovanni Falcone e agli altri membri della sua scorta.
Le olive raccolte ogni anno, infatti, servono a produrre olio di oliva destinato ai vescovi italiani. Ma quest’anno i vescovi non riceveranno nulla.
“Qualcuno ha già pensato di andare a raccogliere le olive prima di noi. Ho dato mandato per la denuncia, mi dispiace perché tutti i vescovi di tutta Italia l’aspettavano, era una cosa molto importante. Dispiace perché poi viene da pensare che le persone, come 32 anni fa, continuano a non denunciare e fare finta di niente. Questo dispiace perché c’è tanto impegno da parte mia e di altre persone perbene che vanno in giro per il cambiamento”.
Peccato che a quanto sembra, la mancanza di olive non sarebbe imputabile all’omertà dei capacioti, ma al cambiamento climatico. È noto a tutti gli abitanti del territorio, infatti, che a causa della siccità dell’ultimo anno, quest’autunno la produzione di olive è stata scarsissima. Lo sanno bene i proprietari dei frantoi e gli imprenditori agricoli, che lamentano gravi danni economici.
A farlo notare è Antonio Vassallo, fotografo e attivista antimafia presente sul luogo della strage il 23 maggio 1992, e che da allora non ha smesso di raccontare alle nuove generazioni la sua testimonianza. Proprio per la sua attività, Vassallo frequenta spesso il Giardino della Memoria.
“Ma come fa questa Signora ad accusare di omertá gli abitanti del territorio di qualcosa che non è avvenuto. Quest'anno mai state olive agli alberi del "giardino della memoria" di Isola delle Femmine. Frequento questo giardino piú volte al giorno e quest'anno ho notato, fatto notare e documentato che gli alberi non avevano fruttificato, come del resto in tutto il territorio” dice il fotografo di Capaci.
“Un giardino e le sue piante sono come la memoria” commenta il fotografo “Deve essere coltivato ogni giorno, cosa che purtroppo non accade. Se non coltivi ogni giorno ‘biologicamente’ non ottieni i buoni frutti. Sono certo che le 226 diocesi di tutta Italia, provvederanno in tempo a trovare il prezioso oro verde, quest’anno con la certezza totale della sua provenienza” conclude Vassallo.