Cinisi, i consiglieri Di Maggio e Vitale si dimettono dalla Commissione depuratore
Immobilismo, mancanza di trasparenza e un’amministrazione sorda alle richieste dei consiglieri comunali. Sono queste le critiche mosse dai consiglieri di minoranza Salvina Di Maggio e Antonino Vitale e le motivazioni alla base delle dimissioni dalla Commissione Depuratore. Il giorno dopo la notizia della maxi-multa dell’Ue allo Stato Italiano per la gestione delle acque reflue, i due consiglieri hanno deciso di dimettersi dalla commissione denunciando una gestione poco inclusiva e priva di un reale confronto democratico su un tema cruciale per il territorio.
“Nel corso degli incontri che si sono tenuti finora, è emerso un quadro deludente e frustrante, con una commissione che ha prodotto ben poco e che ha agito principalmente per "fare scena", senza mai impegnarsi concretamente per il bene della comunità. Nonostante le nostre ripetute richieste di confronto con il Commissario Straordinario alla Depurazione e il tentativo di aprire un dialogo costruttivo chiedendo di investire anche sull'appoggio dei vari politici di riferimento a livello regionale, l'amministrazione non ha mai dimostrato la volontà di portare avanti le nostre istanze. Le decisioni, infatti, sembrano già essere state prese in ambienti ristretti, senza alcun coinvolgimento dei consiglieri comunali e, soprattutto, senza tutelare i nostri cittadini” dicono i due consiglieri.
"Ci siamo trovati di fronte a un muro di ostruzionismo che ha paralizzato ogni iniziativa costruttiva, e una politica che sembra interessata solo a tutelare interessi lontani dalle necessità del nostro territorio", proseguono i consiglieri Di Maggio e Vitale. "Quello che ci è parso chiaro è che nulla trapela dalle scelte dell’amministrazione Abbate, tutto è deciso in stanze chiuse, con un gruppo ristretto di esperti di fiducia, mentre i consiglieri comunali e i cittadini restano all'oscuro."
"In questo contesto, è evidente che non possiamo più far parte di una commissione che non è in grado di svolgere il proprio ruolo. Non vogliamo essere complici di una farsa che volutamente non agisce" concludono i consiglieri.