Tentato scippo a Capaci: “Ho urlato così forte che per due giorni sono rimasta senza voce”
Scritto da Francesco Cipriano
13 marzo 2025
Un episodio di tentato scippo ha scosso la tranquillità del comune di Capaci nella serata di giovedì 6 marzo. La vittima, una donna che chiameremo Alice (nome di fantasia per tutelarne l’identità), ha raccontato a Compaesano di essere stata aggredita da due uomini mentre rientrava a casa dopo una giornata di lavoro a Palermo.
L'aggressione
Erano circa le 21 quando Alice è scesa dal treno alla stazione di Capaci e ha iniziato a percorrere a piedi il breve tragitto verso la sua abitazione. Giunta nei pressi di una scuola ha notato un’ auto nera con un portapacchi con a bordo due uomini che sembravano seguirla. Il sospetto si è presto trasformato in realtà quando uno dei due, a volto scoperto ma con un cappuccio calato sulla testa, è sceso dal veicolo e si è avvicinato con fare minaccioso.
L’uomo ha afferrato Alice per il bavero del cappotto e ha tentato di rubarle lo zaino. Nel giro di pochi secondi è intervenuto anche il secondo complice e insieme hanno cercato di sottrarle lo zaino con violenza, strattonandola fino a farla cadere a terra. Nonostante la paura e la violenza dell’aggressione, Alice ha opposto resistenza, stringendo con forza lo zaino e rifiutandosi di cedere. Nel tentativo di difendersi ha urlato per chiedere aiuto.
“Ho urlato così forte che per due giorni sono rimasta senza voce” racconta Alice.
L’intervento di un’automobilista
Mentre l’aggressione era in corso, una macchina con a bordo un uomo è transitata facendo finta di nulla e allontanandosi. Per fortuna una donna in auto con la figlia adolescente ha notato la scena e ha immediatamente reagito. L’automobilista ha suonato ripetutamente il clacson per attirare l’attenzione, poi si è posizionata con la macchina tra Alice e i due aggressori, costringendoli alla fuga. Un’azione determinante che ha evitato conseguenze peggiori.
L'automobilista ha poi accompagnato Alice presso la stazione dei Carabinieri, dove la donna ha sporto denuncia la mattina successiva. Quella stessa sera una pattuglia ha perlustrato la zona, ma dei due delinquenti e della loro auto non è stata trovata alcuna traccia.
Sembrerebbe che episodi simili non siano mai stati segnalati a Capaci, rendendo il tentato scippo un evento isolato ma preoccupante. Nella zona dell’aggressione non risultano essere installate telecamere di sorveglianza, ma non è da escludere la presenza di impianti di videosorveglianza nelle vicinanze che possano aver registrato dettagli utili all’identificazione degli aggressori. È improbabile che gli aggressori, che hanno agito a volto scoperto, siano residenti a Capaci.
L'incontro con il sindaco e la richiesta di sicurezza
Ieri Alice è stata ricevuta dal sindaco di Capaci, Pietro Puccio, al quale ha raccontato l’accaduto esprimendo preoccupazione per la sicurezza nel territorio e chiedendo interventi concreti per garantire maggiore protezione ai cittadini, in particolare nelle ore serali.
Il primo cittadino ha assicurato che nei prossimi mesi verrà installato sul territorio comunale un sistema di videosorveglianza con l’obiettivo di prevenire e contrastare episodi simili in futuro. Lo scorso agosto infatti il Ministero dell’Interno aveva approvato un progetto di sicurezza urbana per l’importo di quasi 130.000 euro, che con la quota di cofinanziamento regionale dovrebbe arrivare a circa 200.000 euro.
Secondo quanto fanno sapere dal Comune, le videocamere monitoreranno diverse zone compresa quella della stazione, oltre che i varchi di entrata e uscita del territorio comunale, con impianti di nuova generazione capaci di leggere le targhe delle auto.
Alice è ancora scossa per quanto accaduto ma è anche consapevole di aver resistito all’aggressione. Un brutto episodio da cui però non vuole farsi condizionare: “Vorrei tornare a prendere la metropolitana di sera”, racconta la donna.